La Petroceltic ha comunicato al governo italiano di voler rinunciare alle ispezioni marine per la ricerca di idrocarburi a largo delle Isole Tremiti, che avrebbero fruttato allo Stato poco meno di 2mila euro all’anno. Con il prezzo del petrolio in caduta libera, la società ha escluso questa ipotesi, nonostante i permessi giunti dal governo Renzi, anche se sullo sfondo di questa vicenda vi era un referendum ammesso dalla Corte Costituzionale, portato avanti dalla rete “No Triv” presieduta dall’imprenditore Raffaele Vigilante. Dopo il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che si è speso sulla vicenda, anche il sindaco di Foggia, Franco Landella, ha salutato con favore il pericolo scampato.
«La rinuncia della società “Petroceltic Italia” al permesso per la ricerca di idrocarburi al largo delle Isole Tremiti è una bella notizia per la provincia di Foggia, per la Puglia e per l’intero Paese – ha fatto sapere il primo cittadino del capoluogo dauno -. È una bella notizia per la difesa dell’ambiente, per la tutela della nostra straordinaria industria turistica ed anche per la battaglia civica, con in testa il movimento “No triv”, ed istituzionale avviata nei mesi scorsi su questo tema strategico. Il fatto che l’istanza di rinuncia presentata al Ministero dello Sviluppo Economico muova da motivazioni che riguardano il venir meno dell’interesse in ragione del mutamento delle condizioni del mercato mondiale, non incide sulla validità delle ragioni politiche poste alla base della mobilitazione referendaria (a prescindere dalla formulazione del quesito) nata sulla base della richiesta di regolamentare in modo più puntuale il rapporto tra Governo e Regioni in materia di politica energetica. Si tratta di una questione che resta di stretta attualità, perché attiene il diritto delle comunità ad essere parte attiva nella scelta del proprio modello di sviluppo e nella definizione della sua coerenza con le vocazioni dei territori».