Il “Comitato per la Legalità e la sicurezza in agricoltura” nato a settembre dello scorso anno composto da circa 200 titolari di aziende agricole del territorio chiede l’esercito per le campagne foggiane, dove si registrano numerosi furti. Nel corso dell’incontro alla presenza del presidente del comitato Pietro Di Mola è emerso un quadro estremamente preoccupante circa la sicurezza nelle campagne. Negli ultimi 3-4 anni vi è stato un aumento esponenziale dei furti di trattori, di mezzi agricoli, di gasolio, senza contare il flagello dei furti di rame a carico delle linee elettriche che stanno mettendo in ginocchio il sistema agricolo del territorio. Il comitato lamenta anche la totale assenza delle forze dell’ordine, forse per carenza di organico e di mezzi, che ha consegnato di fatto il territorio nelle mani di bande criminali che nottetempo agiscono indisturbate. La situazione che vive il territorio, così, non solo non consente nuovi investimenti ma sta mandando in fumo investimenti già effettuati ed in gran parte finanziati con il PSR 2007/2014 da poco concluso. Inoltre la situazione attuale determina un circolo vizioso attraverso il quale la comunità europea finanzia l’acquisto di mezzi agricoli per migliorare la competitività delle aziende agricole, ma in realtà i finanziamenti finiscono nelle tasche della malavita. Tra le richieste che il Comitato ha avanzato anche al presidente del Consiglio dei Ministri, al presidente della Repubblica e al Ministro degli Interni la presenza dell’Esercito. La nostra provincia, ribadisce il comitato, meritava già da tempo tale intervento ma purtroppo le nostre autorità locali non hanno mai provveduto in tal senso. Chiediamo, ribadisce ancora Pietro di Mola,  con forza l’impiego di tale contingente, Così come si chiede anche di modificare  l’art. 52 codice penale – che riguarda la legittima difesa – con l’eliminazione delle parole “quando non vi è desistenza e vi è pericolo d’aggressione”. Una modifica, secondo il Comitato, opportuna perché l’agricoltore se nottetempo, accortosi di un furto in atto nella propria azienda, esplode un colpo di fucile a scopo intimidatorio ed inavvertitamente colpisce uno dei ladri in azione, ad oggi ne risponde penalmente. Non è più ammissibile lasciare interi territori abbandonati a se stessi e poi accanirsi contro il cittadino onesto che, suo malgrado, ha difeso un suo diritto.