Il viaggio di RipartiamoItalia ha fatto oggi tappa a Foggia. Dopo i temi del recupero delle periferie (Cosenza) e la riduzione delle tasse (Pietrasanta), il settore Enti locali di Forza Italia ha scelto il capoluogo pugliese, guidato dal sindaco Franco Landella per affrontare un tema particolarmente sentito dagli italiani: la sicurezza. All’iniziativa hanno preso parte: il Sen.Maurizio Gasparri,il Sen.Mario Mauro,il Coordinatore Regionale Forza Italia Puglia Luigi Vitali,il Sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli,il Sindaco di Andria Nicola Giorgino,il Sindaco di Pietrasanta Massimo Mallegni,il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto,il Sindaco di Valdengo Roberto Pella,il Presidente della Provincia di Taranto Martino Tamburrano.“Sono ventuno le proposte che emergono da un lungo lavoro di confronto e di analisi dei dati che Forza Italia ha operato con i suoi amministratori – spiega Marcello Fiori, coordinatore nazionale degli Enti Locali del movimento azzurro – un piano completo e articolato che tocca tutti gli aspetti di fragilità del nostro sistema di tutela del territorio e delle persone, che da un decennio a questa parte stanno drammaticamente condizionando la vita degli Italiani. Ventuno proposte chiare e realizzabili per arginare il degrado urbano, che mina il diritto alla sicurezza e impedisce ai cittadini e in particolare alle categorie più fragili (donne, bambini, anziani e disabili) di fruire pienamente degli spazi pubblici, e per recuperare il controllo del territorio nazionale”. Queste in breve le proposte presentate: impiegare la Marina Militare e la Guardia Costiera per combattere gli scafisti; incrementare gli organici delle forze di polizia e dei vigili del fuoco; rafforzare il lavoro di intelligence; incrementare la presenza delle forze armate nella vigilanza di obiettivi fissi e delle zone di confine; incoraggiare l’uso delle videocamere di sorveglianza a favore delle forze dell’ordine, sgravi fiscali per i privati che installano impianti di allarme, sicurezza e sorveglianza. Telecamere negli asili e nelle strutture socio-sanitarie per anziani e disabili, nel pieno rispetto della privacy, portando a compimento l’iter della legge già approvata dalla Camera; redazione di un testo unico per la sicurezza interna, anche in riferimento alle nuove forme di terrorismo e all’attività dei pendolari del terrore; introduzione di una disciplina più stringente ed efficace della legittima difesa; distinzione fra profughi e clandestini, che devono essere immediatamente espulsi dai nostri Paesi; revoca della cittadinanza ai foreign fighters e a tutti i terroristi neo-jihadisti; chiarezza nell’utilizzo delle risorse per la sicurezza e la lotta al terrorismo; istituzione del registro pubblico delle moschee e dell’albo nazionale degli imam; assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro per le forze di polizia e del soccorso pubblico; maggiori stanziamenti e migliori dotazioni per il personale delle forze dell’ordine e delle Forze Armate; valorizzazione della polizia locale; rafforzamento del ruolo dei sindaci a tutela dei cittadini; partecipazione dei cittadini e delle associazioni di volontariato alle attività di Controllo del vicinato; defiscalizzazione delle misure per la sicurezza passiva degli edifici e della installazione di sistemi di allarme e protezione; defiscalizzazione per installazioni di sistemi di videosorveglianza da parte di esercenti commerciali e imprenditoriali se collegati alle centrali operative delle forze dell’ordine; defiscalizzazione, per le amministrazioni condominiali, delle attività di sorveglianza; rafforzamento della presenza di pattuglie miste (forze dell’ordine, rappresentanti della polizia locale e forze armate); repressione dell’abusivismo commerciale e imprenditoriale. “Con queste proposte intendiamo rispondere alle urgenti richieste degli Italiani, che subiscono progressivamente l’erosione del loro diritto alla sicurezza – conclude Marcello Fiori – la percezione del rischio criminalità è in fatti in costante crescita. Se nel 2014 erano il 30,0% le famiglie italiane a indicare il rischio di criminalità come un problema presente nella zona di residenza, nel 2016 sono diventate il 38,9%, nel Lazio addirittura una famiglia su due (50,0%)”.