È stato un grande bomber, è già un grande mister, ma prima di tutto è un grande uomo. Con un raid degno di quando giocava, Pippo Inzaghi, allenatore del Venezia non ha saputo dire no all’appello che Franco e Lucia, i genitori di Angelo Riccio hanno rivolto a SuperPippo nei giorni scorsi. “Angelo è affetto da neurofibromatosi – l’appello di papà Franco – una patologia che provoca lo sviluppo continuo di cisti tumorali in varie il corpo, da dicembre in seguito a delle complicanze sopraggiunte durante un intervento chirurgico è in coma vigile. Inzaghi è il suo idolo e magari rivederlo potrebbe far accadere il miracolo”.

Pippo Inzaghi, tanto generoso in campo quanto nella vita, non ci ha pensato su, ha contattato la famiglia di Angelo, che il 13 luglio compirà 24 anni, si è messo in macchina con il team manager del Venezia, l’ex rossonero Alessandro Servi, ed è arrivato a Foggia. Qui ha chiamato il presidente del Foggia, Lucio Fares e ha chiesto di essere accompagnato a casa di Angelo. Così nel pomeriggio Inzaghi e Fares hanno varcato la soglia della cameretta di Angelo tappezzata di manifesti di Inzaghi esultante. Mezz’ora di colloquio come vecchi amici. “Angelo – assicurano i genitori – non parla ma siamo sicuri che ha capito tutto, il suo battito cardiaco, costantemente monitorato, è schizzato appena ha visto Pippo, e poi i suoi occhi ci fanno capire che è felice”. Emozionato, naturalmente, anche mister Inzaghi: “Avevo saputo dell’appelo dei genitori di Angelo, ero in vacanza ma non potevo non venire. Spero che la mia visita migliori un po’ la sua condizione. Volevo portargli la maglia del Milan, ma avevo solo quella del Venezia. Appena posso gli mando la maglia del Milan e poi, quando giocheremo a Foggia, torno a trovarlo, promesso”.