Quattro persone sono state uccise da colpi di arma da fuoco in un agguato avvenuto sulla strada provinciale 272 nei pressi della stazione ferroviaria di San Marco in Lamis (Foggia). L’agguato al boss Mario Luciano Romito è costato la vita anche a due fratelli, contadini del posto, testimoni involontari dell’omicidio.

L’obiettivo del commando era il presunto boss Mario Luciano Romito, di 50 anni, di Manfredonia, ritenuto dagli investigatori uno degli esponenti di spicco dell’omonimo clan che negli ultimi anni si è contrapposto al clan dei Libergolis nella cosiddetta faida del Gargano. Con lui, a bordo della vettura, c’era il cognato, Matteo De Palma, che gli faceva da autista, anche lui morto all’istante.

I due contadini uccisi perché testimoni del duplice omicidio sono Luigi e Aurelio Luciani, rispettivamente di 47 e di 43 anni. Erano a bordo del Fiorino e dopo il duplice omicidio avvenuto sotto i loro occhi, sono fuggiti ma sono stati inseguiti e costretti a fermarsi. A quanto sembra, uno dei due fratelli è sceso dal mezzo ed avrebbe tentato di fuggire a piedi ma dopo aver percorso solo pochi metri è stato raggiunto dai killer e ucciso.

La risposta del Viminale è stata immediata: il ministro Minniti presiederà giovedì 10 agosto a Foggia una riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica per fare il punto della situazione. L’incontro è in programma in prefettura alle 16. Al termine il ministro incontrerà il sindaco di Foggia e i primi cittadini di alcuni dei comuni della Provincia.