Tre ordinanze di custodia cautelare a carico malviventi di Foggia per tentata rapina aggravata, concorso in furti aggravati, detenzione di materiale esplodente e riciclaggio; sequestro di banconote rubate dai pregiudicati nel corso di assalti ai bancomat di San Giuliano di Puglia (Campobasso) e Bonefro (Campobasso), controlli serrati del territorio, pedinamenti, perquisizioni e intercettazioni. Questi gli elementi caratterizzanti dell’operazione condotta dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Larino, denominata ‘Crazy Marmot’, coordinata dal Sostituto Procuratore Marianna Meo. I dettagli dell’indagine sono stati illustrati, nel pomeriggio, nel corso di una conferenza stampa dal Procuratore capo Antonio La Rana. Le indagini, tuttora in corso, hanno permesso di raccogliere elementi di colpevolezza a carico dei tre foggiani ristretti nel carcere di Foggia: G.G. di 45 anni, S.G. di 36 anni ed L.S. di 35 anni. I provvedimenti di custodia cautelare sono stati emessi dal Gip del Tribunale frentano, Elena Quaranta. Uno dei tre risulta legato ad un clan criminale operante a Foggia. L’attività investigativa condotta dai Carabinieri è scattata a seguito del furto messo a segno il 7 gennaio scorso ai danni del Bancomat di San Giuliano di Puglia (Campobasso) con la tecnica della “marmotta”. Il “colpo” aveva fruttato circa 6 mila euro e provocato danni ingenti strutturali: arredi, infissi ed impianti. Nell’arco di pochi giorni, i tre, secondo gli inquirenti, sono stati i protagonisti di un altro assalto questa volta al postamat di Bonefro (Campobasso) nella notte del 27 gennaio che ha portato all’arresto del basista del gruppo, un imprenditore agricolo di 45 anni, originario di Santa Croce di Magliano (Campobasso), oggi confinato in casa ai domiciliari. In quest’ultimo episodio, la pattuglia dei Carabinieri di Bonefro era riuscita ad intercettare l’auto dei malviventi, una Lancia Delta, rubata a Manfredonia con a bordo cinque persone impegnate a piazzare l’esplosivo. Alla vista dei militari, si davano alla fuga puntando la pistola contro i militari i quali, a loro volta, esplodevano alcuni colpi all’indirizzo del veicolo nel tentativo di bloccarlo. Immediato l’inseguimento reso difficile da centinaia di chiodi gettati sulla strada dai fuggitivi. La Delta è stata poi trovata nell’impresa agricola del basista, subito bloccato. Sempre i malviventi sono stati i protagonisti di un terzo colpo, il 20 gennaio scorso, al bancomat di Ubi Banca di Porto Potenza Picena (Macerata). Nel corso delle perquisizioni compiute oggi dall’Arma nelle abitazioni e nelle pertinenze dei tre foggiani, il cane ‘Keiko’ delle unità cinofile di Chieti, ha fiutato le banconote alcune delle quali marchiate ed in parte bruciate, subito requisite insieme ad altro materiale utile alle indagini.