Timbravano regolarmente il cartellino una volta arrivati in ufficio. Poi, puntualmente si allontanavano dal posto di lavoro per sbrigare faccende personali o addirittura, svolgere attività private. “Furbetti” impiegati nel Comune di Carpino, piccolo centro garganico. Dieci di loro, oltre ad un dipendente dell’Inps, operatore del Centro per L’impiego, sono finiti agli arresti domiciliari, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Foggia, su richiesta della Procura.

Da circa due mesi erano tenuto d’occhio dai Carabinieri grazie alle telecamere nascoste all’interno del palazzo del comune. L’indagine, partita da una segnalazione anonima, ha permesso di accertare le ripetute assenze dei dipendenti che, dopo essersi presentati normalmente in ufficio, la mattina, strisciavano il badge elettronico personale (attestando la loro presenza) per poi allontanarsi dal luogo di lavoro e farvi ritorno solo negli orari di apertura al pubblico. Passavano la maggior parte della loro giornata a svolgere incombenze personali (come fare la spesa), attività private oppure a leggere il giornale.

Addirittura, nei due giorni di rientro pomeridiano, alcuni impiegati si sarebbero assentati per l’intero orario lavorativo, presentandosi in Municipio solo per timbrare l’entrata e l’uscita e maturando così anche il diritto al compenso per lo straordinario.

Un danno enorme per il Comune di Carpino, che conta complessivamente 25 dipendenti e con la metà di questi a farsi i fatti propri. Un danno anche per casse pubbliche, quantificato (per i circa due mesi e mezzo di indagini) in circa 24mila euro. L’interrogatorio di garanzia è stato fissato per la giornata di domani.