Nel primo pomeriggio di domenica, personale della Polizia Ferroviaria di Foggia riceveva comunicazione dal Responsabile di un treno regionale proveniente da Bari che a bordo vi era una persona anziana che, oltre ad essere sprovvista di titolo di viaggio, mostrava comportamenti strani. Il predetto personale, giunto al convoglio, notava immediatamente che quella persona, un uomo dall’apparente età di 80 anni, in profondo stato confusionale non in grado di fornire alcun elemento che potesse far risalire alla propria identità nonché alla provenienza, diceva di voler tornare a casa. Valutata la delicatissima situazione, gli operatori della Polfer, con molta professionalità, riuscivano a mettere in sicurezza la predetta persona anziana, verosimilmente affetta da sindrome di Alzheimer, accompagnandola negli uffici della Specialità dove si riusciva ad identificarlo per V.N. della provincia di Bari, di 78 anni.

Una volta in possesso di questi elementi, ed atteso che in banca dati non vi era alcuna segnalazione della sua scomparsa, gli operatori Polfer iniziavano una fitta e capillare attività volta ad interfacciarsi con le altre Forze dell’ordine site nel territorio di residenza e dei dintorni, ma senza riscontro. Solo più tardi si accertava, tramite Carabinieri della città di residenza dell’uomo in questione, che una donna del luogo aveva segnalato l’allontanamento di suo marito, effettivamente sofferente della predetta patologia.

A questo punto, prontamente contattata, veniva dolcemente assicurata da un’operatrice femminile, addetta al centralino del Reparto Operativo della Specialità, sullo stato di salute del marito per cui era molto preoccupata, visto che non sapeva come fare dal momento che non vi erano parenti a cui rivolgersi e che l’unico figlio vive in Brasile. Al fine di non affaticarlo ulteriormente e assicurargli in piena serenità il rientro a casa, il Personale operante, previamente autorizzato dal Dirigente, accompagnava con autovettura di servizio l’anziano signore che veniva accolto in maniera molto commovente dalla moglie, già cardiopatica, che nel rivederlo sano e salvo, per l’occasione ha voluto ringraziare pubblicamente l’operato della Polizia Ferroviaria, inviando una calorosa ed amabile lettera di gratitudine e di apprezzamento per i Poliziotti che hanno dimostrato altissime doti umani e professionali che le hanno consentito di ricongiungersi al suo caro marito.