Home Senza categoria Maxi truffa all’INPS: i finanzieri arrestano 24 persone

Maxi truffa all’INPS: i finanzieri arrestano 24 persone

Falsi braccianti agricoli e falsi permessi di soggiorno con la complicità di alcuni professionisti

7 persone sono finite in carcere e 17 ai domiciliari in una operazione della Guardia di Finanza di Foggia. Le fiamme gialle hanno colpito una organizzazione criminale dedita alle frodi ai danni dello Stato ed al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Le indagini – connotate da attività investigative classiche unite ai più moderni strumenti tecnici (intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche) – hanno permesso di acquisire fondati elementi di prova relativi ad un sodalizio composto da 7 professionisti, tra cui 4 pubblici dipendenti (2 dell’INPS, 1 del Centro per l’impiego e 1 degli Ospedali Riuniti), 15 prestanome cui sono state intestate 32 società fantasma attive nei settori dell’agricoltura, dell’edilizia e dei servizi, 23 reclutatori di falsi dipendenti, che simulavano l’assunzione di numerosissimi dipendenti, creando in tal modo i presupposti perché questi ultimi (italiani e stranieri) conseguissero indebite percezioni di indennità di natura assistenziale (disoccupazione, malattia e maternità) erogate dall’istituto previdenziale (1.372 i beneficiari individuati), la regolarizzazione della posizione di immigrati clandestini con rilascio di permessi di soggiorno ai sensi del D.Lgs. 109/2012 (157 i beneficiari accertati); il rinnovo di permessi di soggiorno, ove già presenti sul territorio nazionale.

Sono finiti in carcere Antonio Raccuia (classe 1948 di Palermo e residente a Castelluccio dei Sauri), Attilio Ferrandino (classe 1974 di Foggia), Massimo Alessandro Ieluzzi (Lucera, classe 1957), Michele Carella (Foggia, classe ’58), Vincenzo Nazzaro (Foggia, classe ’61), Francesco Ferrazzano (Foggia, classe ’49) e Alessandro Mauriello (Foggia, classe ’68). 17 provvedimenti di custodia cautelare agli arresti domiciliari: Angelo Salvatore Greco (Foggia, 1974), Alberto Greco (Cagliari, 1966), Pasquale Rinaldi (San Giovanni Rotondo, 1973), Gennaro Schinco (Foggia, 1968), Michele Lordo (San Giovanni, 1980), Maria Pina Bolumetto (Carapelle, 1982), Giuseppe Raccuia (San Severo, 1988), Roberto Perdonò (Foggia, 1964), Antonio Spanu (Perfugas, 1960), Matteo Delli Carri (Foggia, 1963), Nicola La Riccia (Foggia, 1978), Saverio Di Noia (Manfredonia, 1969), Francesco Chiaromonte (Foggia, 1962), Angelo Del Vecchio (San Giovanni, 1977), Tommaso Laccetti (Foggia, 1978), Matteo D’Antonio (Foggia, 1973) e Andrea Filacaro (Foggia, 1973).

In particolare, l’organizzazione per perseguire le proprie finalità illecite si è avvalsa di una componente tecnica che ha provveduto al reperimento di imprese inattive, ovvero in fase di liquidazione, poi intestate ad affiliati dell’organizzazione o, in alcuni casi, con la promessa di un posto di lavoro, a soggetti in forte difficoltà economica. Dopo aver attribuito alle stesse una parvenza di regolarità contabile, l’organizzazione procedeva all’assunzione di falsi dipendenti compiacenti, interessati ad ottenere le citate indennità di natura assistenziale o la regolarizzazione della presenza nel territorio italiano se extracomunitari non in regola.

Oltre a ciò, i cosiddetti tecnici dell’organizzazione procedevano a perfezionare l’assunzione, in via telematica, di falsi dipendenti presso ditte e società (del tutto estranee alle indagini) di cui erano consulenti fiscali o del lavoro, all’insaputa dei relativi titolari e rappresentanti legali, impiegando illecitamente le credenziali di accesso rilasciate dall’INPS e dal Centro per l’impiego della Provincia di Foggia, il rilascio di certificati medici falsi, al solo fine di attestare la presenza sul territorio nazionale di cittadini extracomunitari prima del 31/12/2011, creando in tal modo i presupposti per l’accesso alla procedura di emersione prevista dal D.L. 109/2012. Intorno a questi studi professionali ha operato un folto gruppo di reclutatori che ha provveduto a selezionare, con estrema riservatezza, i soggetti interessati a conseguire i vantaggi illeciti offerti dall’organizzazione. Per ottenere tali benefici l’organizzazione aveva creato un vero e proprio tariffario: 200 euro per l’assunzione e il 20-25% delle indennità percepite E 5.000 euro per la regolarizzazione degli immigrati.

Sono state denunciate 49 persone (nei ruoli di consulenti tecnici, prestanome per l’intestazione delle società fantasma e di reclutatori dei falsi operai) ritenute integranti un sodalizio criminale responsabile principalmente dei reati di associazione per delinquere finalizzata all’illecito conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 416, commi 1, 2 e 5 e 640 bis c.p.) ed alla violazione delle prescrizioni fissate dal D.Lgs. 286/98 “Testo Unico sull’Immigrazione”. E’ stata accertata una frode in danno dell’INPS pari a circa 4 milioni di euro, all’INPS di cancellare le false giornate lavorative per le quali – in base al principio dell’”automaticità delle prestazioni previdenziali” lo Stato avrebbe dovuto versare all’istituto di previdenza 3,7 milioni di euro; individuare oltre 1.372 falsi dipendenti.

Alcuni degli indagati per intralciare le indagini, avevano adottato in danno di ispettori dell’INPS incaricati della esecuzione di controlli di aziende riferibili ad alcuni degli indagati, tecniche di intimidazione tipiche delle organizzazioni criminali. Nei confronti degli indagati è stata disposta l’esecuzione di accertamenti patrimoniali finalizzati alla individuazione di beni e disponibilità finanziarie da sottoporre a sequestro preventivo, per equivalente, di beni/utilità fino alla concorrenza di 4 milioni di euro.

Exit mobile version