Ad accorgersi che stava accadendo qualcosa è stato il macchinista. Un rantolo proveniente dal collega che gli era seduto accanto. Il treno si ferma in una vecchia stazione, in Abruzzo, poi l’arrivo dell’ambulanza del 118 e i soccorsi sui binari cui hanno assistito i passeggeri di un Intercity che seguiva sulla linea. Ma non c’è stato nulla da fare. Leonardo Martino, 57 anni, di Foggia, è morto ieri pomeriggio mentre era in servizio sulla tratta Pescara-Foggia come secondo agente di un convoglio che viaggiava vuoto per la Direzione trasporto regionale della Puglia.

Il decesso sembrerebbe essere stato causato da un infarto: l’equipaggio del 118 ha effettuato invano le manovre di rianimazione, senza alcun esito. La tragedia è avvenuta nella stazione di Fossacesia, in provincia di Chieti, uno scalo impresenziato sulla linea Adriatica per Foggia dove già un anno fa si verificò – per pura coincidenza – un deragliamento potenzialmente molto grave. Martino, che lascia una moglie è una figlia, aveva superato da poco gli esami medici di idoneità cui periodicamente i ferrovieri sono tenuti a sottoporsi, ed era un macchinista esperto impegnato in un compito di routine.

Il treno su cui è avvenuta la tragedia era con ogni probabilità destinato alla manutenzione negli impianti Trenitalia di Foggia. La morte del macchinista ha provocato ieri enorme commozione tra i colleghi, e anche qualche polemica collegata alla sicurezza sul lavoro del personale ferroviario: i treni delle direzioni regionali non sono infatti dotati di defibrillatore automatico, peraltro non obbligatorio. Sono stati i carabinieri, intervenuti sul posto, ad avvertire la famiglia a Foggia. Sarà invece la Polfer a svolgere accertamenti. L’8 gennaio 2018, nella stazione di Fossacesia, il deragliamento di un treno merci dovuto a una rottura meccanica causò il ribaltamento di alcuni carri senza provocare vittime o feriti.