Carabinieri, Cacciatori di Puglia, Polizia di Stato, uomini della DIA: decine e decine di uomini e donne delle forze dell’ordine continuano la ricerca ai quattro evasi del 9 marzo scorso dal carcere di Foggia. Rastrellamenti in tutto il territorio di Capitanata, dal Gargano al Basso Tavoliere. Dai 72 iniziali, il numero dei fuggitivi si è assottigliato notevolmente ma risultano ancora in libertà pericolosi pregiudicati.

Su tutti Cristoforo Aghilar, 37enne di Orta Nova e Francesco Scirpoli, 38enne di Mattinata. Aghilar era in cella per il femminicidio aggravato dell’ex suocera Filomena Bruno, barbaramente uccisa ad ottobre 2019. Il malvivente era già noto per un tentato assalto ad un bancomat della provincia di Chieti. Due giorni prima di ammazzare la Bruno, Aghilar fece irruzione in un bar minacciando la donna con una pistola per sapere dove fosse la figlia che lo aveva lasciato. L’uomo e la sua ex compagna avevano trascorso circa un mese insieme in Germania, poi la ragazza aveva fatto rientro in Italia stanca delle angherie perpetrate dal suo ex. Aghilar venne catturato a Carapelle il 29 ottobre 2019 mentre cenava dagli zii. La Procura di Foggia gli contesta la premeditazione.

Scirpoli, invece, è stato più volte arrestato nel corso degli anni. Il suo nome comparì anche nel maxi processo “Iscaro-Saburo” alla mafia garganica. Non è mai stato condannato in questo senso ma per gli inquirenti sarebbe vicino ai gruppi criminali organizzati del promontorio. Potrebbe nascondersi tra masserie e boschi del Gargano, forse aiutato da qualcuno. I militari stanno battendo palmo a palmo tutto il territorio. Scirpoli era in cella per l’assalto ad un portavalori a Bollate in provincia di Milano ed è sotto processo per la tentata rapina ad un blindato sulla strada tra Mattinata e Vieste (operazione “Ariete”).

Ancora nessuna notizia, infine, del 48enne cerignolano Matteo Ladogana e del 31enne sanseverese ma residente a Lesina, Angelo Bonsanto. Ladogana stava scontando circa 4 anni per vecchi cumuli di pena, inoltre nel 2019 è stato condannato a 10 anni per l’assalto ad un caveau della Sicurtransport a Catanzaro. Un colpo organizzato anche per favorire le ‘ndrine calabresi. Per questa vicenda c’è in ballo il ricorso in Appello.

Bonsanto era detenuto per scontare una vecchia condanna a 2 anni e 8 mesi per una rapina commessa da minorenne. Nel 2017, invece, fu arrestato con altre tre persone fra le quali Tommaso D’Angelo della batteria Moretti della Società Foggiana. I quattro vennero fermati per porto e detenzione illegale di tre pistole e riciclaggio di un’auto e uno scooter rubati con targhe falsificate.