Home Cronaca Sparatoria contro i fratelli Calabrese: scarcerato il 78enne incensurato

Sparatoria contro i fratelli Calabrese: scarcerato il 78enne incensurato

Il legale aveva chiesto la concessione degli arresti domiciliari

Dopo 25 giorni dietro le sbarre, è stato scarcerato dal Tribunale della Libertà di Bari, il 78enne pensionato foggiano Benito Insalata, accusato del tentato omicidio dei fratelli Antonio e Vito Calabrese, feriti a colpi di pistola la sera del 14 maggio alla periferia di Foggia.

Il giudice ha accolto il ricorso presentato dalla Difesa, annullando l’ordinanza cautelare emessa dal gip a carico dell’anziano, reo confesso. Il legale aveva chiesto la concessione degli arresti domiciliari alla luce dell’età avanzata dell’uomo, delle sue precarie condizioni di salute e del suo stato di incensurato.

Futili i motivi all’origine del ferimento, avvenuto tra piazza Villani e via Lucera. Vecchie ruggini sfociate poi in un banale litigio, il giorno precedente all’episodio, per una sedia occupata nell’abitazione di un comune conoscente, estraneo alla vicenda.

Il pensionato impugnò la sua “Beretta” calibro 7,65, legalmente detenuta ed esplose diversi colpi all’indirizzo dei due fratelli: quattro di questi raggiunsero il 58enne Antonio Calabrese all’addome, alla bocca ed al femore. L’uomo venne ricoverato in Rianimazione, presso gli “Ospedali Riuniti” di Foggia e sottoposto ad intervento chirurgico per l’estrazione di un proiettile conficcato nella mandibola. Andò meglio al fratello minore Vito, 48 anni, ferito ad una gamba, medicato al Pronto Soccorso e dimesso la sera stessa.

Circa due ore dopo il fatto, il colpevole si presentò spontaneamente in Questura, in compagnia del proprio legale, costituendosi davanti agli agenti della Squadra Mobile e consegnando la pistola.

L’uomo venne fermato e trasferito in carcere con l’accusa di duplice tentato omicidio, aggravato dalla premeditazione. Un paio di giorni dopo, il gip del Tribunale foggiano convalidò il fermo, lasciando in cella l’anziano, ritenendo che ci fossero le esigenze cautelari di eccezionale rilevanza necessarie per mandare in carcere un ultrasettantenne.

Il Tribunale della Libertà gli ha ora concesso i domiciliari, accogliendo il ricorso della Difesa, secondo cui non sussiste un concreto pericolo di fuga del pensionato, così come un rischio di reiterazione del reato, avendo lui consegnato agli inquirenti l’unica arma in suo possesso.

Le motivazioni alla base del provvedimento di scarcerazione saranno presentate nelle prossime settimane.

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