Sedici persone, tra cui esponenti di spicco della criminalità organizzata foggiana, dedita al traffico di sostanze stupefacenti non solo nella provincia di Foggia ma anche in Abruzzo e Molise. E’ quanto scoperto dai carabinieri che, coordinati dalla direzione distrettuale antimafia di Bari, hanno messo a segno l’operazione denominata Araneo partita da una estorsione ad un noto imprenditore del posto, taglieggiato da esponenti di spicco della batteria Moretti-Lanza-Pellegrino. Nel corso delle indagini è emerso che alcuni soggetti facevano parte di un sodalizio dedito al traffico illecito di sostanze stupefacenti facente capo a Gianfranco Bruno, detto ‘Il Primitivo’ e cognato di Rodolfo Bruno, considerato il cassiere della mafia foggiana e ucciso nel 2018. Gianfranco Bruno, è emerso dalle indagini, dal 2016 al 2019, avrebbe messo su una organizzazione – grazie anche ad altri esponenti della mafia foggiana – che aveva l’obiettivo di allargare i suoi traffici illeciti fino all’Abruzzo e al Molise.

In provincia di Foggia centri preferiti per lo smercio della droga erano Peschici e Vieste, grazie anche a rapporti con referenti del clan del Gargano, come Pasquale Notarangelo, nel maggio del 2017 vittima della ‘Lupara Bianca’. La base del sodalizio era l’abitazione di Gianfranco Bruno frequentato dai maggiori esponenti della mafia di Foggia anche dei clan rivali, come Roberto Sinesi, Giuseppe Spiritoso e il figlio Lorenzo. Nell’inchiesta è coinvolto anche un istruttore di tiro a segno, la cui posizione è stata stralciata. Nel corso delle indagini sono stati effettuati diversi sequestri, tra cui una pistola calibro 6.35, 300 munizioni di diverso calibro e circa 5 chili di droga tra hashish, cocaina e marijuana. La droga arrivava soprattutto dalla zona di Cerignola e il gruppo trattava anche stupefacenti denominati ‘Louis Vuitton’ per esaltarne l’alta qualità del prodotto.