Presentato il rapporto sugli italiani nel mondo, questa mattina a Roma, dalla fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana. Un lavoro di studio e dati che fotografano il fenomeno della migrazione in uscita nel nostro paese negli ultimi quindici anni.
Al primo gennaio 2020 sono 5,5 milioni gli italiani residenti all’estero, nel cosiddetto registro Aire: il 9,1% della popolazione che oggi è di oltre 60 milioni.

Una mobilità in crescita dal 2006 al 2020 del 76,6%. A spopolarsi è soprattutto il sud con Sicilia, Campania e Puglia in testa. Al nord il primato a Lombardia, Veneto e Emilia Romagna. I giovani lasciano l’Italia per cercare lavoro all’estero, questo è lo scenario che appare dal lavoro della fondazione Migrantes. La fascia d’età – infatti – più alta è tra i 18 e i 34 anni. Segue quella da 35 a 49 anni. Gli italiani si spostano prevalentemente in Europa e in centro-sud America. In Germania, Francia, Brasile, Argentina, Stati Uniti e Australia le comunità più numerose.

In Puglia il dato complessivo è importante. Sono andati via dalla regione – ripetiamo nel periodo dal 2006 al primo gennaio 2020 – 367.996 cittadini. Nell’ultimo anno 6.077 con un incremento rispetto al 2019 del 7,7%.

Alla presentazione del rapporto Migrantes della Cei ha partecipato in videoconferenza anche il capo del governo Giuseppe Conte che si è impegnato a mettere in campo politiche di rientro nel medio periodo. “E’ nostro dovere costruire le condizioni per garantire a questi connazionali di tornare in Italia”, ha detto il premier.

In foto il Cardinale Bassetti.