Nonostante il silenzio di alcuni non è difficile giungere alla presumibile conclusione che il M5s anche in Puglia è indeciso sulla linea da tenere. Per non dire in aria di spaccatura.
A livello nazionale, la leccese Barbara Lezzi guida la fronda antigovernativa avversa a Di Maio. La senatrice fa da apripista alla linea di Alessandro Di Battista che nelle ultime ore ha chiesto un rinvio degli Stati Generali di metà novembre. La motivazione: “In tempi di Covid, prima i problemi del paese”. Qualcuno però legge come una presa di tempo per organizzare meglio il gruppo, e i suoi numeri in caso di voto. Ipotesi che però è stata prontamente rifiutata dal reggente Vito Crimi di fede dimaiana, categorico: “Nessun rinvio”.

Il Movimento andrà quindi alla conta tra poco più di due settimane. Sabato 14 e domenica 15 novembre, on line. Uno scontro che dietro i programmi vede la lotta per la conquista della leadership e quindi – nella sostanza politica – della linea sulle alleanze. Autonomi oppure organici al centrosinistra, il nodo da sciogliere.

Non sono però i singoli che contano nei 5s ma le assemblee territoriali che proprio in questi giorni si confrontano sui territori. Qui entrano in campo i colonnelli pugliesi, i cinque consiglieri regionali eletti a fine settembre. Dalle dichiarazioni pubbliche la divisione, capeggiata tutta al femminile, è tra la foggiana Rosa Barone e la barese Antonella Laricchia che ha guidato la lista dei 5s, con la candidatura alla presidenza, in autonomia da Emiliano alle regionali.

La Barone non si esprime con chiarezza sulle alleanze né sul vincolo del doppio mandato, altro cavallo di battaglia dei 5s. Glissa e fa una piccola apertura, significativa, al governatore targato Pd: “Nessuno ambisce ad entrare in giunta ma possiamo collaborare su temi precisi”. Quasi da far pensare ad un appoggio esterno che in politica è un’alleanza tenuta sottotraccia.

La Laricchia invece è più diretta e precisa. “Collocazione autonoma del Movimento 5Stelle dalle altre forze politiche, nessuna alleanza pre o post elettorale con altre forze politiche tranne nei casi in cui occorra trovare una maggioranza in un’assise come il Parlamento o i Consigli Comunali con l’anatra zoppa o il proporzionale puro, e in questi casi, solo sulla base di patti di governo”, scrive su Fb. Salva il patto di governo giallorosso ma respinge al mittente l’invito di Emiliano fatto l’altro ieri in videoconferenza ai pentastellati. E poi chiude duramente: “Nessuna deroga al limite dei due mandati”.

Questa la situazione in Puglia del MoVimento. Staremo a vedere chi la spunterà o se sapranno trovare una terza via di dialogo. O se qualcun’altro lascerà i 5s come ieri la senatrice Drago e la deputata De Lorenzo. Metà novembre è arrivato.

Articolo a firma di Marco Trombetta.