Un episodio increscioso lo ha definito il Sindaco della Città di Foggia Franco Landella, un episodio la cui condanna è arrivata univoca da parte di gran parte del mondo dello sport. E’ quanto accaduto questa notte al capitano del Foggia Calcio, squadra militante in serie C, Federico Gentile: ignoti hanno incendiato la porta di ingresso della casa del calciatore che in quel momento era nella sua abitazione con la sua famiglia moglie e due bimbi piccoli. L’incendio avrebbe potuto provocare effetti molto peggiori e devastanti spiegano anche gli inquirenti che lavorano per cercare di individuare la matrice e gli autori. Lo stesso Gentile ha già sporto denuncia questa mattina come da lui annunciato. Fondamentale l’intervento dei vicini di casa con secchi d’acqua per fermare subito le fiamme.

«E’ un episodio gravissimo» ha spiegato Gentile, «Io sono qui solo per giocare a calcio». Immediata la reazione del Primo Cittadino stamane che ha condannato il gesto ed ha spiegato come non si  possa «restare inermi dinanzi ad un episodio così terribile e violento». Una nota ufficiale del club ha espresso massima solidarietà e vicinanza a Gentile mettendo in evidenza anche le doti umane, sportive e professionali del calciatore. «E’ l’ennesima intimidazione che subisce questa società», ha scritto il presidente della società rossonera Roberto Felleca. «Sono convinto – conclude – che non sia questa la vera tifoseria del Foggia, ma è il momento di dimostralo e non di tacere».

In mattinata, poi, ai tanti attestati di solidarietà si è aggiunto quello della Lega Pro con una condanna senza se e senza ma del gesto. «Queste situazioni – si legge – nulla hanno a che fare con i valori che il calcio deve rappresentare». Se non ci fosse stata la pandemia causata dal Covid-19, il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli ha annunciato che sarebbe stato a Foggia come fatto qualche tempo fa per il portiere Ginestra.