Pene da uno a 14 anni di reclusione sono state inflitte con sentenza emessa dal Gup del Tribunale di Bari a carico di otto foggiani ritenuti responsabili di aver costituito un’organizzazione dedita all’acquisto, alla detenzione e alla cessione di sostanze stupefacenti tra cui marijuana, hashish e cocaina. Si tratta di 8 dei 27 indagati nell’ambito dell’operazione ‘Friends’ della Dda di Bari che ha coordinato le indagini, di squadra mobile e finanza, che a novembre 2019 portarono all’arresto di 24 persone tra esponenti e affiliati ai clan Li Bergolis e Papa.

Gli otto imputati hanno scelto di essere processati con rito abbreviato. In particolare, sono stati condannati il capo del clan lucerino ‘Bayan/Papa/Riccì, il 62enne Alfredo Papa, a 14 anni di reclusione; e i sodali Francesco Antonio Coccia a 6 anni e 8 mesi; Urbano Petito a cinque anni; Antonio Valerio Pietrosanto e Francesco Ricci, entrambi a 5 anni e 4 mesi.

Tra gli otto foggiani condannati dal Gup tribunale di Bari c’è anche Libero Lombardi, affiliato al clan garganico dei Li Bergolis, condannato a 7 anni e 4 mesi di reclusione e ritenuto responsabile di essersi associato all’organizzazione criminale dedita all’acquisto, alla detenzione e alla cessione di sostanze stupefacenti di vario tipo, tra cui hashish e cocaina.

Inoltre, sono state inflitte pene anche a Luigi De Amicis, condannato a 2 anni e 2 mesi, e a Michele Piserchia a un anno e 8 mesi, ritenuti responsabili, rispettivamente, il primo di aver custodito per conto dell’organizzazione criminale lucerina due pacchi di hashish precedentemente acquistati da esponenti del gruppo ‘Li Bergolis’; il secondo di aver ceduto cocaina ad un affiliato del clan garganico.