Una vicenda dai contorni poco chiari, una tragedia che resta ancora senza spiegazione. Vanno avanti le indagini della Polizia di Stato sull’incendio che, la notte tra il 3 ed il 4 gennaio, è divampato all’interno della cooperativa agricola “La Bella di Cerignola”, nelle campagne del comune ofantino.

Tra le fiamme ha perso la vita il custode dell’azienda, il 55enne di origine rumena Tobias Ian Dorel, che viveva nello stabile assieme alla compagna ed il figlio di lei, un ragazzo di 30 anni. Proprio sulla situazione personale dell’uomo si sta concentrando maggiormente l’attività investigativa: poco prima del rogo, una pattuglia di agenti era intervenuta presso la cooperativa per sedare un acceso litigio familiare.

Il dubbio è che la vittima possa essere morta ancor prima dell’incendio: sul suo corpo sono state infatti rinvenute ferite di arma da taglio. Un aiuto agli inquirenti, in questo senso, arriverà solo a seguito dell’autopsia.

Resta in piedi anche l’ipotesi del suicidio: già in passato il 55enne aveva tentato di togliersi la vita, mentre poco prima della tragedia sul profilo Facebook dell’uomo è comparso un post che lasciava presagire la sua  intenzione di farla finita per sempre. “Me ne vado, auguro felicità e salute a tutto il mondo – aveva scritto sul social network – non si può vivere così”.

Il corpo senza vita del custode è stato scoperto dai vigili del fuoco, intervenuti a seguito della richiesta d’intervento fatta da alcuni dipendenti dell’azienda agricola. Assieme a loro, sono arrivati sul posto anche i Carabinieri, la Polizia e i militari della Guardia di Finanza.

Dopo la violenta discussione tra il 55enne, la compagna e suo figlio, gli agenti avevano allontanato dalla cooperativa la donna ed il ragazzo, che avrebbero poi raggiunto l’abitazione di un parente. Quello che è accaduto da quel momento sino al ritrovamento del cadavere resta un mistero.