Niente rito abbreviato e nessun possibile sconto di pena: così ha deciso il gup del Tribunale di Foggia, Armando Dello Iacovo, nella corso del procedimento a carico di Cristoforo Aghilar, il 38enne accusato dell’omicidio della ex suocera, Filomena Bruno di 58 anni, uccisa a coltellate il 28 ottobre 2019 ad Orta Nova.

Il giudice ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio presentata dal pubblico ministero, Rosa Pensa, nei confronti dell’imputato, fissando l’inizio del dibattimento davanti alla Corte d’Assise di Foggia per il 23 aprile prossimo.

Il gup ha dichiarato non ammissibile la richiesta di rito abbreviato avanzata dal legale difensore di Aghilar, l’avvocato Marco Merlicco: confermando la sussistenza della premeditazione, il giudice ha così applicato la nuova normativa che vieta il giudizio abbreviato (con uno sconto di un terzo della pena) per tutti i reati punibili con l’ergastolo, come nel caso dell’omicidio premeditato.

Determinanti, nella decisione del gup, le prove raccolte contro l’assassino durante le indagini, come i risultati dell’esame del DNA sui peli da barba trovati nel lavandino del bagno della vittima, a conferma che l’uomo si era appostato nell’abitazione in attesa che la donna tornasse. Ancor più decisivo, l’episodio accaduto solo due giorni prima del delitto, quando Aghilar si era avvicinato alla ex suocera, puntandole una pistola alla testa, per obbligarla a rivelargli il nascondiglio della figlia che lo aveva lasciato.

Una minaccia di morte che si sarebbe poi concretizzata la sera del 28 ottobre 2019, quando il 38enne aveva aggredito la vittima, appena rientrata a casa, massacrandola con diverse coltellate. L’uomo venne poi arrestato, a pochi chilometri da Orta Nova, dopo una fuga di 24 ore.