Carcere a vita con isolamento diurno per 18 mesi: è questa la condanna inflitta dalla Corte d’Assise di Foggia a Giuseppe Papantuono, killer reo confesso del maresciallo dei Carabinieri Vincenzo Di Gennaro, ucciso il 13 aprile 2019 a Cagnano Varano, in provincia di Foggia.

Dopo circa quattro ore di Camera di Consiglio, i giudici hanno deciso per il massimo della pena, accogliendo la richiesta fatta dalla Procura per il brutale omicidio del militare e per il ferimento di un suo collega, Pasquale Casertano.

Il fatto di sangue avvenne nel centro del Comune garganico: la mattina i due Carabinieri erano usciti di pattuglia quando, nella piazza principale del paese, incontrarono Papantuono. Questi li avvicinò con una scusa per poi estrarre una pistola e fare fuoco, più volte, contro di loro. Il maresciallo morì sul colpo mentre il secondo militare rimase gravemente ferito.

Secondo la Procura, l’assassino uscì di casa con l’intenzione di uccidere. Già nei giorni precedenti all’omicidio, durante un normale controllo, l’uomo aveva manifestato insofferenza nei confronti dei militari dell’Arma.

Il killer ha sempre raccontato ai giudici di aver agito sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e di non ricordare quanto accaduto. In aula, al momento della lettura della sentenza, erano presenti la compagna e la sorella del Carabiniere ucciso. Quando hanno sentito i giudici pronunciare la parola “ergastolo” le due donne si sono strette in un lungo abbraccio.