«Non è possibile fare impresa in questo territorio. Lavoriamo 12 ore al giorno. Ho tanti progetti ma li sto piano piano abbandonando. Non nascondo che sto pensando di chiudere».

Amedeo Giancola è titolare della omonima tabaccheria che si trova in via Tiberio Solis a San Severo che venerdì scorso ha subito una violenta rapina, la sesta dal 2017, la più violenta e quella che gli sta facendo pensare di mollare tutto.

«Voglio dare in gestione al Comune o alla prefettura la mia attività – dice – io percepirei un euro simbolico all’anno ma solo per fare il dipendente. L’ultima rapina – racconta – è stata decisamente molto violenta. E’ durata pochissimi secondi. Noi siamo stanchi».

A San Severo dall’inizio dell’anno ad oggi si sono registrati quattro attentati incendiari (11 intimidazioni complessivamente in tutta la provincia di Foggia) ai danni di commercianti e cittadini. Per questo motivo la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha inviato una ventina di poliziotti in più per controllare il territorio soprattutto nelle ore notturne.

«Lo Stato – afferma Giancola – dovrebbe arrivare qui in massa. Ci vorrebbe un’attenzione reale per questa città. La causa di tutta questa criminalità – aggiunge – è un problema culturale, di abbandono scolastico e di gente che vive alla giornata».