
Ancora una volta ad essere nel mirino dei truffatori sono stati gli anziani. La vicenda risale alla prima decade di febbraio, quando la signora Maria, nome di fantasia, originaria di Manfredonia, settantenne che vive con il marito, riceve la telefonata da una sedicente dipendente delle Poste italiane per la consegna al suo domicilio di un pacco per suo nipote.
La signora non si meraviglia perché il ragazzo è solito fare acquisti su internet e non è infrequente li faccia recapitare a casa dei nonni. Non solo: in questo caso l’impiegata dell’ufficio postale sostiene che, sebbene il ragazzo abbia già corrisposto un acconto, va corrisposta una somma di denaro, 4mila euro, per poter saldare il conto. L’anziana donna non esita a mandare il marito, con la somma richiesta, all’ufficio postale; l’uomo la consegna ai suoi interlocutori e in cambio riceve uno scatolone che, a giudicare dal prezzo, dovrebbe contenere qualcosa di prezioso. Basta una telefonata al nipote per far capire alla signora Maria di essere stata raggirata. Accompagnata dal figlio al comando della Compagnia Carabinieri di Manfredonia, l’anziana signora fornisce una descrizione dettagliata e puntuale del “corriere”: abbigliamento, inflessione dialettale, tatuaggio sul collo. Quanto basta per risalire all’identità dei due presumibili autori della truffa.
Le indagini dei militari dell’Arma, dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia, sono state condotte anche fuori regione: hanno permesso a carabinieri e magistratura di arrivare all’arresto dei presunti responsabili, in esecuzione di una misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Foggia, su richiesta della locale Procura della Repubblica del capoluogo. Preziose e determinanti, nel corso dell’indagine sviluppata dagli inquirenti, sono state le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza presenti nelle zone adiacenti all’abitazione delle vittime: si è così accertato che, per compiere i reati contestati in questa fase preliminare, i presunti autori, in alcuni casi ripresi perfettamente e coincidenti con la descrizione fornita dalla vittima, hanno utilizzato un’autovettura Fiat 500, poi accertato essere stata noleggiata nel Napoletano.
La svolta dell’indagine c’è stata il giorno successivo: gli investigatori dell’Arma sono riusciti accertare che i due erano stati proprio sotto casa della signora Maria ed anche grazie all’arresto in flagranza per il medesimo reato perpetrato, in altra regione; i due indossavano gli stessi abiti utilizzati il giorno precedente. La misura cautelare personale di natura custodiale è scattata quindi per una coppia originaria di Napoli, rispettivamente di 35 e 30 anni, con precedenti di polizia, sia per reati specifici che per altro. I due presunti truffatori, infatti, in concorso tra loro e con l’aggravante di aver agito con artifici e raggiri approfittato peraltro della vulnerabilità delle loro vittime, si sono fatti consegnare tutti i loro averi.
I Carabinieri della Compagnia di Manfredonia, da tempo stanno attuando molteplici iniziative sul territorio rivolte proprio verso i più deboli, espressione questa di quella “polizia di prossimità” che l’Arma dei Carabinieri pratica sin dalla sua fondazione. In particolare, sono stati molteplici gli incontri svolti, al termine delle funzioni religiose, per cercare di prevenire questo genere di reati. Questi incontri continueranno anche nei prossimi mesi ed in particolare nei fine settimana, per intercettare il maggior numero di persone anziane e fornire loro gli strumenti per evitare il raggiro. I Carabinieri raccomandano, in caso di necessità reale o presunta, di contattare il 112.