Questa mattina, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia hanno dato esecuzione ad una misura cautelare custodiale emessa dal GIP del Tribunale di Foggia, a seguito di una complessa ed articolata indagine diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia.

Quattro complessivamente le persone arrestate e collocate ai domiciliari dagli investigatori dell’Arma nell’ambito di una delicata inchiesta della Magistratura foggiana, conclusa efficacemente nel giro di pochi mesi. I reati contestati in questa prima fase preliminare dall’Autorità Giudiziaria nei confronti dei quattro, tutti tra l’altro foggiani, con un’età compresa tra i 30 e i 47 anni e quasi tutti già con precedenti penali e noti alle Forze
dell’Ordine, sono di concorso in estorsione aggravata e ricettazione ai danni di un’impresa edile operante in città. Il modus operandi dei quattro arrestati è consistito – ognuno con un proprio ruolo operativo – nell’estorcere una somma di denaro di alcune centinaia di euro ad un responsabile di un cantiere per consentirgli così di ritornare in possesso di  un’autovettura aziendale rubata da ignoti. In sostanza, con il noto metodo criminale del c.d. “cavallo di ritorno”, è stato richiesto il pagamento di una sorta di “riscatto” per
ritornare quindi in possesso di un veicolo rubato, da qui quindi anche la contestazione penale della ricettazione in concorso. Tra l’altro, successivamente, sempre la stessa autovettura, è stata rubata anche una seconda volta, in questo caso però l’interessamento per farla recuperare è avvenuto, come ricostruito in fase investigativa, senza l’esborso di alcuna somma di denaro, dato tra l’altro anche il forte disappunto esternato dalla vittima.
Uno dei quattro destinatari delle misure eseguite era già ristretto in carcere poiché ritenuto il presunto responsabile di intimidazione consumata ai danni di un imprenditore agricolo foggiano lo scorso settembre.

Nei prossimi giorni i quattro arrestati saranno sottoposti ad interrogatorio di garanzia da parte del GIP del Tribunale di Foggia. Il provvedimento cautelare coercitivo eseguito dai Carabinieri su disposizione della Magistratura di Foggia si trova nella fase delle indagini preliminari; dunque si precisa che, al momento, a carico degli indagati sottoposti a vario titolo a misura custodiale sono stati acquisiti – allo stato – gravi indizi di colpevolezza, ritenuti dal GIP di tale portata da legittimare l’applicazione delle misure cautelari in questa fase preliminare. Si intende affermare infatti come gli indagati non vadano considerati colpevoli fino alla condanna definitiva, come appunto sancito da risalente orientamento normativo e giurisprudenziale in materia.