Parlava anche un po’ pugliese l’organizzazione criminale, legata alla ‘ndrangheta, smantellata nel corso di un blitz portato a termine, all’alba di questa mattina, dalla Guardia di Finanza. 41 le ordinanze di custodia cautelare eseguite dai militari su tutto il territorio nazionale, compresa la provincia di Foggia.

37 persone sono finite in carcere, 3 ai domiciliari mentre è stato notificato anche un obbligo di dimora. Destinatari dei provvedimenti sono i membri di un’associazione a delinquere composta da italiani, affiliati o comunque vicini alla ‘ndrangheta reggina e crotonese, specializzata nel traffico di sostanze stupefacenti. Parallelamente, in base a quanto emerso dall’attività investigativa, una fitta rete di cittadini di nazionalità cinese, gestiva il riciclaggio degli ingenti proventi accumulati dal gruppo malavitoso.

L’operazione, che ha coinvolto più di 160 militari, è scattata a seguito delle ordinanze di custodia cautelare firmate dal Gip del Tribunale di Bologna, a seguito delle indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, che hanno permesso di ricostruire la struttura dell’organizzazione.

Al vertice c’era un boss della ‘ndrangheta, latitante in Spagna dal 2018 al 2021 e che, proprio durante la latitanza, ha gestito una vasta rete di narcotraffico internazionale, facendo affari con i potenti cartelli sudamericani e alcuni tra i più pericolosi latitanti italiani.

La droga proveniente dal Sudamerica arrivava nei porti dell’Europa settentrionale, come Anversa e Rotterdam, e da qui smerciata anche in tutta Italia grazie al gruppo criminale, che forniva basi logistiche, corrieri e pusher.

Nel corso delle indagini, sono stati ricostruiti approvvigionamenti e cessioni di stupefacenti per circa 1.200 chili di cocaina, 450 chili di hashish e 95 chili di marijuana, con un guadagno netto per l’organizzazione per decine di milioni di euro.