«La notizia della caduta dell’Amministrazione Rotice e del Consiglio comunale di Manfredonia preoccupa e sconcerta la maggior parte dei cittadini con i quali desidero condividere qualche sentimento, approfondimento e provocazione che il momento suggerisce». Lo afferma in una nota l’arcivescovo di Manfredonia Vieste San Giovanni Rotondo, Franco Moscone, in relazione alla notizia delle dimissioni di 14 consiglieri che hanno così determinato la caduta del sindaco Gianni Rotice e lo scioglimento del consiglio. Rotice era stato eletto 22 mesi fa, dopo che il Comune era stato sciolto per infiltrazioni mafiose ad ottobre del 2019.

«Qualcuno forse si chiederà perché al cuore di un Vescovo, di una Chiesa, interessi parlare di vita pubblica della città. Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore. Lo smarrimento per questa improvvisa crisi politica – continua padre Moscone – il post crisi della politica locale che stiamo per vivere, le ferite inferte alla legalità, le lentezze nel ripartire dopo l’esperienza del già sperimentato e lungo commissariamento della città, non devono farci smettere di credere che esiste ancora il sogno di una buona cosa pubblica e che questo sogno, a Manfredonia, è realizzabile con il contributo e l’impegno di tutti».

Padre Moscone ringrazia il sindaco Rotice, l’Amministrazione e il Consiglio Comunale uscenti che, «dopo l’esperienza del Commissariamento, hanno cercato di riportare la regolare dinamica politica nella vita pubblica e nel perimetro costituzionale. La politica, conclude, sia veramente la modalità di esprimere la carità nella cosa pubblica».