Giorni di ricordo, riflessione e di dolore. Che non si cancella a distanza di 25 anni. Foggia onora le 67 vittime del crollo di viale Giotto, la più grande tragedia dal Dopoguerra per la città. L’11 novembre del 1999 resterà una data incancellabile per Foggia, in quella maledetta notte un palazzo di 26 appartamenti, al civico 120, si accartocciò in appena 19 secondi a causa di un cedimento strutturale e portò via sogni e vite di 67 persone, alcune delle quali mai trovate, rimaste carbonizzate da un incendio che si sviluppò negli scantinati. Stamane, nel cimitero di Foggia, la deposizione di una corona davanti alla cappella che ospita le vittime del crollo. Nelle parole di chi in 19 secondi ha perso tutto c’è la testimonianza di come il dolore sia vivo ed incancellabile.
Una ferita che Foggia continua a portare a distanza di un quarto di secolo ed un venticinquennale del disastro celebrato con una serie di eventi, tra cui un film dal titolo “Civico 120”, curato dal regista Lorenzo Sepalone, una mostra fotografica denominata “L’incubo e la speranza” e momenti di raccoglimento e preghiera sul posto del crollo alla presenza dell’Arcivescovo di Foggia-Bovino, Monsignor Giorgio Ferretti. Stamane nella celebrazione al cimitero erano presenti tutte le autorità civili e militari. Una storia che per non essere dimenticata va scritta per il Procuratore della Repubblica di Foggia, Ludovico Vaccaro. Il servizio.