Allarme trichinellosi nella provincia di Foggia, dove due casi sono stati segnalati al Servizio Veterinario di Igiene degli Alimenti di Origine Animale dell’Azienda Sanitaria Locale, che nel frattempo ha avviato immediatamente un’intensa attività di controllo e monitoraggio di prodotti alimentari sospettati di essere contaminati dalla trichinella. Il gruppo Malattie a Trasmissione Alimentare dell’Asl di Foggia ha confermato l’emergere di nuovi casi di trichinellosi, nella fattispecie nel comune di Monte sant’Angelo: un nuovo focolaio che si aggiunge a quello registrato lo scorso anno a San Marco in Lamis. Si tratta di una malattia parassitaria che può essere trasmessa all’uomo principalmente attraverso il consumo di carne di cinghiale o di maiale cruda o poco cotta, in particolare il pericolo viene spesso rappresentato da salumi e salsicce quando tali carni provengono da animali non sottoposti a controlli veterinari adeguati. Un’infezione caratterizzata da sintomi quali diarrea, dolori muscolari, debolezza, sudorazione, fotofobia e febbre e che richiede una terapia immediata: il ritardo nelle cure può infatti risultare fatale in quanto la Trichinellosi può portare alla morte a causa di infarti, complicanze renali o gravi compromissioni dell’apparato respiratorio.

Dall’Asl spiegano intanto che il territorio di Foggia è ciclicamente interessato da focolaio di trichinellosi, una malattia considerata endemica. E sempre dall’Azienda Sanitaria Locale parte l’invito a verificare la certificazione e la provenienza delle carni di maiale e cinghiale eventualmente da consumare e a rivolgersi al Servizio Veterinario Siav per tutti i dubbi o le segnalazioni.