Sono accusate di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga dieci persone raggiunte da misure cautelari eseguite questa mattina dagli agenti delle Squadre Mobili di Foggia e Bari e del Servizio Centrale Operativo della Polizia, coordinati nelle indagini dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari. Tra gli arrestati anche boss ed esponenti di primo piano della criminalità organizzata e mafiosa Garganica. Secondo gli investigatori, gli indagati agivano tra i territori di Foggia, Manfredonia, Vieste, San Giovanni Rotondo, Pescara e Francavilla al mare.

Il punto di partenza del blitz antidroga nel Foggiano sono stati i due maxi sequestri di marijuana avvenuti sul Gargano il 3 marzo e il 15 giugno 2017, quando vennero sequestrate oltre una tonnellata e mezzo di marijuana e arrestate quattro persone, ma anche a seguito dei fatti di sangue avvenuti tra luglio ed agosto dello stesso anno sul Gargano, ovvero l´omicidio di Omar Trotta a Vieste ed il quadruplice omicidio di Mario Luciano Romito, del cognato e di due agricoltori in agro di San Marco in Lamis. Oggi tra gli indagati c’è anche Claudio Iannoli, viestano già detenuto dall’agosto scorso per un altro blitz antidroga, ritenuto elemento di vertice nel clan Perna, uno dei due gruppi criminali coinvolti nella guerra di mafia viestana. L’ordinanza di custodia cautelare gli è stata notificata in carcere.

Sono stati messi in luce contatti e collegamenti che evidenziano «l’esistenza di una sorta di ‘joint venture’ tra i referenti delle organizzazioni criminali attive sul territorio foggiano», tra Vieste, Manfredonia e la stessa Foggia. Lo ha detto Eugenio Masino, dirigente del Servizio Centrale Operativo (Sco) della Polizia, alla conferenza stampa sull’operazione antidroga. «Con questa operazione – ha sottolineato il questore di Foggia, Mario Della Cioppa – abbiamo completato la totale decapitazione dei clan mafiosi esistenti nell’area garganica, dove era in corso una violenta contrapposizione tra le diverse batterie criminali, finalizzata al predominio monopolistico del territorio nella gestione del traffico di droga. Una contrapposizione – ha precisato – che aveva determinato una stagione caratterizzata dal sangue». Da gennaio 2015 a giugno 2018 ci sono stati solo a Vieste nove uccisioni, una ‘lupara bianca’ e sei tentati omicidi.