Erano costrette a prostituirsi per strada, sistematicamente accompagnate da uno degli aguzzini che abusava di loro anche sessualmente, garantendone la protezione. Oltre all’autista che accompagnava le vittime altri due individui, un uomo e una donna, gestivano la contabilità dell’illecito lavoro delle malcapitate, minacciandole di ritorsioni gravi se non avessero continuato a prostituirsi.

Dopo aver raccolto la denuncia di alcune donne di nazionalità estera i carabinieri di San Severo hanno avviato una serie di servizi di osservazione e pedinamento attraverso i quali i militari hanno accertato che le ragazze venivano riaccompagnate presso una abitazione di fortuna a Marina di Lesina dove versavano il provento della loro attività. I carabinieri sono dunque intervenuti bloccando l’autista e liberando le prime due malcapitate. Subito dopo hanno fatto irruzione all’interno del casolare riuscendo a bloccare altri due aguzzini e liberare altre 3 donne.

Nel corso dei controlli, sono stati rinvenuti i libri contabili dell’attività illecita, appunti contenenti nel dettaglio l’incasso giornaliero di ogni singola donna e il danaro provento dello sfruttamento. I carabinieri hanno poi ascoltato le povere giovani che hanno confermato e descritto nel dettaglio le violenze subite e il modo in cui venivano sfruttate. Una volta raccolti tutti gli elementi per i tre aguzzini si sono aperte le porte del carcere di Foggia.