Un’esperienza impossibile da dimenticare forse più di altre in cui Francesco è già stato impegnato. E’ uno dei volontari più longevi della Misericordia di Borgo Mezzanone a raccontarci la sua esperienza di due settimane vissuta nella zona rossa a cavallo tra marzo ed aprile. Un momento particolarmente delicato per Brescia e Bergamo e quelle bare allineate hanno mostrato tutta la debolezza di un popolo che non ha potuto far altro che stringersi attorno ad un abbraccio virtuale da nord a sud. Ma c’è anche chi ha voluto metterci concretezza nell’azione come la Federazione delle Misericordie di Puglia che ha scelto di aderire alla chiamata della Confederazione nazionale in supporto della Lombardia.

C’è un comune denominatore quando si intraprende sin da giovani l’attività di volontario: comune denominatore che è quello del servizio, un servizio reso indipendentemente dall’emergenza, indipendentemente dalla gravità, indipendentemente dal luogo. Ed allora assieme agli altri due volontari di Andria e Martina Franca, Francesco si è ritrovato ad affrontare turni massacranti nella certezza che su quell’ambulanza ci fosse tutto il cuore possibile da metter in campo al servizio degli altri.

Francesco però ha voluto rilanciare un appello a tutti: in vista della Fase 2 è fondamentale continuare a rispettare le regole che via via saranno imposte. Negli occhi ancora quelle tremende immagini che raccontano tutta la fragilità umana e la convinzione che solo aiutandosi si possono superare immani tragedie come quelle del Covid-19.

L’intervista al volontario Francesco su News24.City.