Complessivi sei arresti nell’ambito dell’intensificazione dei servizi di contrasto al traffico di droga e all’illegalità diffusa. Ad eseguirli sono stati i Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia. Nello specifico i militari hanno tratto in arresto un 21enne di Lucera. In seguito ad un controllo e ad una perquisizione personale successivamente estesa alla sua abitazione, sono stati rinvenuti 70 grammi di hashish e marijuana in parte già confezionati in dosi, un bilancino elettronico, materiale per il taglio e il confezionamento dello stupefacente e 2 mila euro in contanti, ritenuti provento di spaccio. Sempre i Carabinieri hanno provveduto ad arrestare per detenzione ai fini di spaccio un 30enne di Vico del Gargano, che custodiva presso la sua abitazione circa mezzo chilo di hashish suddiviso in panetti. L’uomo è stato posto ai domiciliari. A Foggia, invece, sono state le segnalazioni di alcuni residenti del quartiere Candelaro, insospettiti da movimenti sospetti, ad indirizzare i militari dell’Arma, i quali in seguito ad una perquisizione di un’abitazione di via San Giovanni Bosco hanno rinvenuto 15 grammi tra cocaina e hashish. Il proprietario di casa, un pregiudicato foggiano di 42 anni, già ristretto ai domiciliari per analoghe condotte, è stato tratto in arresto in flagranza di reato e condotto in carcere. Sempre a Foggia i Carabinieri hanno arrestato per evasione un 44enne, pluripregiudicato, condannato alla detenzione ai domiciliari nel proprio appartamento del quartiere Candelaro. L’uomo, recatosi presso il pronto soccorso dell’ospedale Riuniti per un malessere, aveva fatto perdere le sue tracce. A ritrovarlo sono stati i Carabinieri, tre giorni dopo, in via Lucera. Altri due arresti sono stati eseguiti a Carapelle e Cerignola: nel centro dei Cinque Reali Siti è stato arrestato per evasione un 52enne del posto, rintracciato fuori dalla sua abitazione presso cui era ristretto per maltrattamenti in famiglia. A Cerignola, invece, gli uomini dell’Arma hanno tratto in arresto un 37enne, che aveva occultato in un ripostiglio tre pistole scacciacani, una delle quali modificata e resa idonea all’esplosione di colpi calibro 9. Ritrovate nell’occasione anche 38 munizioni.