Pipe appartenenti a soldati turchi e risalenti ad oltre 400 anni fa. E’ la scoperta, casuale, fatta a Manfredonia durante gli scavi del museo civico Manfredi, quando proprio nel corso dei lavori nel piano terra di palazzo San Domenico sono emerse queste pipe in legno e in terracotta, con il fornello scolpito con il volto di un uomo, riconducibili ai soldati che nell’agosto del 1620 saccheggiarono Manfredonia.

La città fu infatti messa a ferro e fuoco tra il 16 e il 19 agosto di oltre 400 anni fa da una flotta di turchi al comando di Alì Pascià. A fare le spese di quelle barbarie furono soprattutto anziani e bambini, uccisi. Altri furono invece venduti come schiavi. E proprio quei soldati, dopo distruzioni, saccheggi e uccisioni, la sera tornavano nei loro accampamenti dove fumavano, appunto, le loro suggestive pipe.

La scoperta può tuttavia rappresentare un’occasione da cogliere al volo per Manfredonia, come spiega l’assessore comunale al Welfare e alla Cultura, Maria Teresa Valente, accompagnata nei lavori dal progettista del museo Antonello D’Ardes e dall’assessore all’urbanistica Mansueto.

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