Continua a tenere banco la questione relativa all’affidamento diretto per la fornitura e posa in opera di arredo urbano da parte del Comune di Foggia ad una cooperativa, la Servitalia, che annovera tra i suoi soci la sorella gemella della vicesindaca e assessore all’Ambiente del Comune di Foggia, Lucia Aprile.
In seguito alle polemiche e ai veleni dei giorni scorsi, con opposizioni sul piede di guerra e strappi anche all’interno del Movimento 5 Stelle, il partito del quale è parte integrante la stessa Lucia Aprile, la coop fece sapere, attraverso il suo legale, di aver rinunciato a quell’incarico di poco inferiore ai 140 mila euro, e quindi non obbligato ad evidenza pubblica.
La vicesindaca respinse al mittente ogni tentativo di accusa, spiegando di aver appreso solo a mezzo stampa di quell’assegnazione della quale era fino a quel momento all’oscuro. A scrivere la parola fine è ora il Comune di Foggia, che ha revocato in autotutela la determina dell’8 luglio scorso: l’esito degli approfondimenti – spiegano da palazzo di città – ha rilevato anomalie con particolare riferimento, tra le altre cose, alla verifica del possesso dei requisiti di esperienza pregressa dell’operatore economico. Dunque, vicenda chiusa.
Almeno formalmente, perché la questione resta aperta sul piano politico, ritenuta all’interno del Movimento Cinque Stelle molto complessa e delicata, oggetto di riflessioni all’interno del partito, con le eventuali decisioni che saranno presto comunicate dai vertici nazionali, Giuseppe Conte in testa.
























