Incubo zanzare e paura per la cosiddetta febbre del Nilo causata dall’insetto. Gli ultimi casi accrescono la preoccupazione ma la situazione, sottolineano gli esperti, è sotto controllo. Il virus, trasmesso dalle zanzare infette, tuttavia ha cominciato a circolare anche in Puglia. L’ultimo caso è stato registrato nella provincia di Foggia, a Manfredonia. In un maneggio di Siponto, è stato accertato, in seguito a controlli, un caso di encefalite da cosiddetta Febbre del Nilo su un cavallo. Immediatamente sono stati avviati i protocolli previsti con il coinvolgimento dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata. I risultati hanno evidenziato una forte positività agli anticorpi. A causa del grave quadro clinico, l’animale è stato abbattuto. Si tratta del primo caso accertato in provincia di Foggia. Ma quali sono i sintomi riconducibili al virus? La febbre del Nilo può causare mal di testa, febbre, nausea e nei casi più gravi encefaliti che potrebbero essere letali. C’è nel frattempo chi ha già deciso di correre ai ripari. Proprio il Comune di Manfredonia nei giorni scorsi ha adottato misure precauzionali di contrasto, avviando un piano straordinario di prevenzione e monitoraggio con interventi di disinfestazione, in maniera particolare nelle zone umide e lungo il litorale della riviera Sud. Dall’Asl di Foggia è stata trasmessa una circolare a tutti i sindaci della provincia e al Prefetto nella quale vengono elencate le azioni raccomandate per contenere la diffusione. Cura di aree verdi, gestione di acque stagnanti e utilizzo di repellenti e zanzariere tra le raccomandazioni. All’Istituto Zooprofilattico di Foggia, invece, vengono affidate le zanzare sospette catturate per le analisi del caso.
Febbre del Nilo, primo caso a Manfredonia: contagiato un cavallo
Allo Zooprofilattico di Foggia le analisi delle zanzare “sospette”
