Gargano terra di mafia? A Monte Sant’Angelo e Mattinata non ci stanno e si ribellano non solo all’etichetta che qualcuno intende affibbiare ma anche a quella stessa mafia finita alla sbarra nel processo “Mari e Monti”. I sindaci dei due rispettivi comuni, Pierpaolo D’Arienzo e Michele Bisceglia, hanno deciso di costituirsi parte civile nel procedimento che vede coinvolti 54 imputati, accusati a vario titoli di reati di stampo mafioso sul territorio garganico e nella fattispecie nei comuni di Vieste, Mattinata, Monte Sant’Angelo e Manfredonia. Una decisione – è stato spiegato – che nasce dalla voglia di difendere la comunità e l’immagine di un territorio vilipeso e deturpato, con l’obiettivo di ottenere un giusto riconoscimento per i danni subiti. Una scelta di tutela non solo legale ma un impegno politico e morale a favore della legalità e della trasparenza per riscattare un territorio incantevole a livello paesaggistico ma alle prese con troppi problemi che negli anni hanno contribuito a marchi ed etichette che oggi si provano a respingere con forza.
Mafia garganica, c’è chi si ribella a sangue e morti
Monte Sant’Angelo e Mattinata si costituiscono parte civile nel processo contro 54 presunti affiliati
