C’è un caso che scuote l’Asl di Foggia. Riguarda un’assunzione in Sanitaservice della sorella di quello che a lungo è stato ritenuto uno dei boss della mafia della provincia di Foggia, Mario Luciano Romito, ucciso nella cosiddetta strage di San Marco in Lamis durante una delle tante guerre di mafia del Gargano e in cui persero la vita anche due fratelli innocenti, Luigi e Aurelio Luciani. L’assunzione contestata riguarda Grazia Romito: la sua attività di pompe funebri che gestiva a Manfredonia fu raggiunta nei mesi scorsi da un’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Foggia. Ad operare l’assunzione è stata un’agenzia interinale, la Randstad Italia, che ha reclutato, con contratto trimestrale, 24 soccorritori. Tra i quali, appunto, la sorella del defunto boss, ucciso il 9 agosto del 2017, in servizio nel 118 di Mattinata. Sulla vicenda ha chiesto chiarimenti all’Asl il sindacato Usb, a quanto pare scrivendo anche una lettera inviata, tra gli altri, oltre che ai vertici dell’azienda sanitaria anche al presidente della Regione Emiliano e al Prefetto di Foggia, Grieco. Il sindacato contesta proprio il ricorso alle agenzie interinali per le assunzioni, che finisce in alcuni casi per introdurre personale inesperto o in qualche occasione con precedenti discutibili. Dopo la segnalazione di Usb, l’Asl di Foggia e Sanitaservice hanno messo a conoscenza prefettura e Procura della Repubblica per l’avvio di tutte le verifiche del caso e sono ora in attesa di riscontri.
La sorella del boss assunta in Sanitaservice da un’agenzia interinale: scoppia il caso a Foggia
La donna è in servizio al 118 di Mattinata
