
Uno strappo che ha del clamoroso e che apre un incidente diplomatico senza precedenti dalle parti di Piazza XX Settembre.
La vicenda è relativa alla decisione del presidente della Provincia di Foggia, Giuseppe Nobiletti. Abbandonato dai suoi ormai ex alleati, Con e Partito Democratico, si è visto paralizzare l’attività dell’ente in seguito alla mancata approvazione del rendiconto di bilancio.
La mossa degli ex compagni d’avventura, che da qualche mese chiedono la testa del presidente e sindaco di Vieste, ha congelato le attività istituzionali dell’ente. Niente trasferimenti statali, blocco delle assunzioni e gestione di fatto bloccata. Di qui la richiesta di Nobiletti: ha chiesto al Prefetto di Foggia, Grieco, la nomina di un commissario ad acta per l’approvazione, in via sostitutiva, del documento contabile.
Dalla Prefettura, peraltro distante poche decine di metri da Palazzo Dogana, la risposta, in seguito ad interlocuzione con il ministero dell’Interno, è stata in buona sostanza: non è possibile, la Legge Del Rio non lo contempla. Richiesta, dunque, inevasa. E decisione clamorosa di Nobiletti: attraverso una determina nelle ultime ore ha deciso di presentare ricorso al Tar contro Prefettura di Foggia e Ministero dell’Interno, impugnando davanti al Tribunale Amministrativo Regionale la nota del Prefetto Grieco, chiedendo la nomina di un commissario ad acta e avviando uno strappo istituzionale e diplomatico che, a memoria, mai era accaduto in precedenza.