L’irruzione all’interno di un edificio alla periferia di Foggia, immagini che precedono di qualche attimo la cattura che mette fine alla lunga latitanza di Leonardo Gesualdo, il 39enne ritenuto uno degli elementi di spicco della cosiddetta “Società” foggiana, in fuga dal 2020 e già condannato, in primo grado, a 12 anni di carcere per associazione mafiosa. A condurre il blitz, nella scorsa notte, sono stati i reparti speciali dei Carabinieri. La cattura giunge a conclusione di indagini sviluppate in questi mesi dai militari del Comando Provinciale di Foggia, che sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari guidata dal procuratore Roberto Rossi nei giorni scorsi erano riusciti a localizzare il rifugio nel quale si nascondeva il latitante, ritenuto un affiliato di rilievo del clan foggiano Moretti-Pellegrino-Lanza. Leonardo Gesualdo, inserito dal Ministero dell’Interno nella lista dei latitanti più pericolosi, è stato sorpreso nel sonno dalle esplosioni che hanno accompagnato l’irruzione delle teste di cuoio all’interno del covo nel quale si nascondeva: si è arreso senza opporre resistenza, nonostante avesse possesso di una pistola con matricola abrasa e con caricatore inserito contenente sei colpi. I Carabinieri nell’irruzione hanno trovato anche documenti di riconoscimento falsi e diverse migliaia di euro in contanti. Elemento noto nel panorama criminale, riuscì a sfuggire alla cattura nell’operazione antimafia “Decimabis” che portò all’arresto di oltre 40 esponenti di spicco della mafia foggiana. L’operazione delle scorse ore rappresenta un colpo significativo all’organizzazione mafiosa del posto: Gesualdo era l’ultimo latitante ancora in fuga, quella stessa fuga a cui i Carabinieri hanno messo fine dopo 5 anni.
Foggia, catturato il latitante Gesualdo: le immagini dell’irruzione dei Carabinieri
Il blitz è stato condotto dai reparti speciali dell’Arma
