Soldi da un detenuto in cambio dell’introduzione di hashish e telefoni cellulari da destinare ad altri rinchiusi all’interno della casa circondariale di Foggia. E’ quanto viene fuori dalle carte dell’indagine che ha provocato l’emissione di due provvedimenti cautelari ai danni di altrettanti agenti della Polizia Penitenziaria in servizio presso il carcere foggiano, il 37enne barese Domenico De Bellis, finito in carcere e un sanseverese di 36 anni, Gianluca Gentile, sospeso dal servizio per un anno. Il pm della Procura di Foggia, Anna Landi, ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei due agenti e di un detenuto, il 26enne cerignolano Pasquale Diliso. Domenico De Bellis è attualmente detenuto in custodia cautelare: per lui l’accusa è di aver ricevuto 500 euro dal detenuto Diliso in cambio dell’introduzione di hashish e telefoni cellulari da destinare ad altri detenuti. Gianluca Gentile, invece, è indagato per aver introdotto un telefono cellulare e una scheda sim. Per gli investigatori gli indagati avrebbero stabilito tariffe diverse con costi leggermente superiori a quelli del mercato esterno, gli stessi sarebbero poi stati rivenduti all’interno del carcere da alcuni detenuti, creando una sorta di mercato parallelo. A condurre le indagini è stata la Guardia di Finanza di Foggia, in collaborazione con il Nucleo Investigativo della Polizia Penitenziaria di Puglia e Basilicata . Sei persone sono state inoltre denunciate: si tratta di 5 detenuti e un avvocato, indagati per accesso indebito a dispositivi mobili. Il nome del legale, tuttavia, non compare negli atti dell’avviso di conclusione delle indagini. Gli indagati e i loro legali avranno ora venti giorni per depositare memorie, produrre documentazione difensiva e chiedere interrogatori. Poi toccherà al Pm decidere sull’eventuale rinvio a giudizio.
Un mercato di telefoni cellulari in carcere: i dettagli sull’arresto dell’agente di Penitenziaria
Tra gli indagati anche un sanseverese e un detenuto di Cerignola
