Home Cronaca Niente sconti in Cassazione per l’uccisione di Francesco Traiano

Niente sconti in Cassazione per l’uccisione di Francesco Traiano

Il tabaccaio venne ucciso in seguito ad una rapina. I giudici hanno rigettato i ricorsi della difesa per i 4 foggiani coinvolti

La Corte di Cassazione scrive la parola fine sull’inchiesta a carico di 4 foggiani, coinvolti nella rapina che causò la morte di Francesco Traiano, il 38enne tabaccaio ferito gravemente nel corso di un violento e sanguinario raid all’interno del suo esercizio commerciale di via Guido Dorso, a Foggia, e morto dopo 22 giorni di agonia in ospedale.

I giudici della quinta sezione hanno infatti rigettato i ricorsi della difesa: i legali chiedevano l’annullamento del verdetto d’appello con celebrazione di un nuovo processo per ridurre eventualmente le pene o, in un caso, quello dell’imputato Consalvo, il concorso anomalo in omicido che prevede lo sconto di un terzo della pena. Lo scorso 13 gennaio la Corte d’Appello di Bari inflisse 30 anni di carcere al 28enne Antonio Bernardo, 20 anni al 25enne Antonio Pio Tufo e al coetaneo Christian Consalvo e 7 anni per il 26enne Simone Pio Amorico, quest’ultimo estraneo all’omicidio e condannato per rapina per aver progettato il colpo con gli altri ma senza poi prendere parte materialmente. Pena definitiva a 16 anni di reclusione per una quinta persona, minorenne all’epoca dei fatti: per l’accusa fu lui ad accoltellare Traiano. I cinque furono arrestati dalla Polizia il 25 febbraio del 2021, incastrati da video, intercettazioni e confessioni e sono tuttora detenuti.

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