Minacce, urla, oggetti lanciati e operatori rinchiusi in casa: sono le scene che hanno vissuto alcuni soccorritori del 118, vittime dell’ennesimo episodio di violenza in seguito ad un intervento: l’ultimo si è verificato a Foggia venerdì pomeriggio, quando due ambulanze, una proveniente da Foggia e un’altra da Cerignola, entrambe tuttavia prive di medico a bordo, sono intervenute per soccorrere una donna, in arresto cardiaco. Inutili i tentativi degli operatori di rianimarla: la donna è morta. E il decesso ha scatenato la rabbia dei familiari, che si sono scagliati contro i soccorritori: sul posto sono poi giunte le forze dell’ordine che hanno consentito ai soccorritori di allontanarsi in sicurezza. Inaccettabile, tutto ciò, per l’Asl di Foggia, che ha nel frattempo avviato un’indagine interna. L’Azienda Sanitaria Locale e Sanitaservice hanno espresso cordoglio per la vittima e solidarietà agli operatori aggrediti, ricordando tuttavia che la sicurezza degli operatori resta un diritto irrinunciabile. Nel frattempo sempre dall’Asl fanno sapere di aver già acquisito e analizzato gli audio relativi alle comunicazioni intercorse durante l’intervento, da cui emergerebbe che il personale del 118 ha agito nel pieno rispetto di quelli che sono i protocolli previsti. Asl Foggia e Sanitaservice, nel frattempo, hanno preannunciato di presentare denuncia contro gli autori delle violenze subite dal proprio personale.
Operatori sanitari aggrediti e chiusi in casa dopo la morte di una donna
L’Asl denuncia i responsabili
