Ventiquattro anni di carcere: è la richiesta avanzata dal pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, Bruna Manganelli, nei confronti di Giuseppe Albanese, 45enne foggiano accusato del triplice tentativo di uccisione, aggravato da premeditazione e mafiosità. Albanese è ritenuto dagli inquirenti autore dell’agguato del 6 settembre del 2016 nei confronti del boss Roberto Sinesi, a capo dell’omonimo clan foggiano, agguato avvenuto nel rione Candelaro di Foggia e in cui rimase ferito anche il nipotino di appena 4 anni, in auto con la figlia di Sinesi e lo stesso boss. Il tentativo di omicidio sarebbe collegato alla guerra tra i clan Moretti-Pellegrino-Lanza e quello appunto riconducibile ai Sinesi-Francavilla. Albanese è accusato da 4 pentiti, altri 2 invece lo scagionano dalle accuse. Per la Dda è ritenuto uno del commando che provò ad uccidere Sinesi mentre era a bordo di una Fiat 500 guidata dalla figlia. Lo stesso Sinesi rispose al fuoco, riuscendo a mettere in fuga i sicari. La difesa di Albanese chiederà nella prossima udienza la sua assoluzione.