
Tutto come prima. Nessun declassamento degli ospedali in provincia di Foggia. Almeno queste sono le intenzioni del governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, dopo la paventata chiusura o del ridimensionamento dei pochi presidi ospedalieri rimasti in Capitanata dopo i tagli effettuati da Nichi Vendola negli anni scorsi, che pure hanno portato alla chiusura dei nosocomi di Torremaggiore, Monte Sant’Angelo e San Marco in Lamis. Lucera dovrebbe avere delle deroghe per non essere chiuso in base al decreto Balduzzi che tutela le aree disagiate (come i monti dauni), ma per far ciò occorre anche il via libera da parte del ministero della Salute, mentre il San Camillo di Manfredonia resta ospedale di base. Scongiurato il pericolo, almeno per ora ed aspettando sempre il feedback da Roma, per il Masselli Mascia di San Severo ed il Tatarella di Cerignola che dovrebbero restare ospedali di primo livello, ministero permettendo. Ed è su questo punto che qualcuno si interroga. Emiliano vuole scaricare la patata bollente a Roma? Ed in caso di esito negativo scaricare tutte le colpe sul governo Renzi? Tra il premier e l’ex magistrato non corre buon sangue. Questo ormai è una dato di fatto. E c’è chi intravede uno scontro politico anche sulla sanità regionale.
























