Il coinvolgimento di donne e minori ma anche generalità e documenti falsi: sono alcuni spaccati emersi dalle carte dell’ordinanza dell’operazione eseguita ieri dai Carabinieri di San Severo e di Termoli, coordinati dalla Procura della Repubblica di Foggia, che ha portato all’emissione di una ventina di provvedimenti di custodia cautelare con le accuse, a vario titolo, di furto aggravato, ricettazione, riciclaggio e detenzione illecita di arma clandestina. Utilitarie ma anche auto prestigiose, tra quelle nel mirino della presunta banda, sgominata dagli uomini dell’Arma: gli indagati avrebbero agito anche con la complicità di alcuni minorenni, uno dei quali morì a bordo di un’auto risultata oggetto di furto mentre era intento a realizzare col telefonino una diretta sui social. In azione quasi sempre di notte: il modus operandi prevedeva il danneggiamento dei finestrini anteriori e la manomissione dei sistemi elettrici delle vetture. Per chi indaga, peraltro, la presunta banda era composta da persone scaltre, con un’elevata competenza nell’agire, peraltro dimostrata dal volume del giro d’affari. A luglio di un anno fa i Carabinieri ingaggiarono un inseguimento con un’Alfa Romeo Stelvio, all’altezza del casello autostradale di Foggia: la fuga terminò nel centro della città. Uno degli indagati finiti in carcere, Vincenzo Castriotta, dichiarò in quell’occasione false generalità, esibendo un verbale di perquisizione. Un altro degli arrestati, invece, le generalità false le avrebbe utilizzate per il noleggio di un’autovettura. Il gruppo sarebbe stato aiutato, in qualche occasione, anche da donne vicine agli indagati. Tra le vittime, anche un medico al quale fu rubata una Fiat Panda con all’interno tutto l’occorrente per la sua attività. Sette le persone finite in carcere, quattro ai domiciliari, mentre per altre nove persone è scattato l’obbligo di dimora. Gli indagati avrebbero percepito un compenso di 100 euro per ogni auto rubata. Sequestrati anche veicoli, furgoni, motori e parti meccaniche per un valore complessivo di circa 1 milione di euro.
























