“I dipendenti pubblici – spiega il vicepresidente del Movimento Consumatori, Bruno Maizzi – da gennaio 2010 al dicembre 2016, per sette anni consecutivi, non hanno avuto nessun adeguamento stipendiale rispetto all’aumento del costo della vita, nemmeno un euro in più in busta paga. La Corte Costituzionale, nel 2015, ha sancito l’illegittimità di questo blocco con una sentenza: la n. 178 del 24 giugno 2015. Pertanto ogni ricorrente può richiedere giudizialmente il risarcimento e l’indennizzo per aver patito il blocco dichiarato incostituzionale. Si tratta di somme tra gli 8 mila e i 13 mila euro per ogni ricorrente”.
L’iniziativa intende tutelare milioni di dipendenti pubblici che nonostante la sentenza della Corte Costituzionale ancora non vedono riconosciuti i propri diritti. La sentenza ha stabilito un indennizzo per il lavoratore per i danni del mancato rinnovo del contratto di 100 euro al mese, per il periodo che va dal 2010 al 30 luglio 2015, e di 200 euro al mese per il periodo successivo al 30 luglio 2015.
L’azione di risarcimento verrà effettuata nei confronti dello Stato e non nei confronti del proprio Ente di appartenenza.

Ogni dipendente statale, in servizio o in pensione, potrà ricevere assistenza per avviare l’azione di risarcimento
contattando il numero dedicato 338 5442900 o scrivendo a [email protected]

Per ulteriori informazioni e per calcolare il tuo risarcimento visita il sito www.movimentoconsumatoripuglia.it/bloccostipendi