Il Movimento Consumatori Puglia festeggia l’ennesima vittoria per i consumatori. Il Giudice del Tribunale Ordinario di Foggia ha respinto integralmente il ricorso proposto dal Rete Gas Spa condannando la società al pagamento delle spese legali in favore del consumatore. Nel dettaglio il Movimento Consumatori Puglia si è preoccupato di affiancare nella sua battaglia un utente raggiunto della ricezione di ricorsi d’urgenza ex art. 700 c.p.c., notificati dalla Rete Gas S.p.A., unitamente alla copia del provvedimento di fissazione d’udienza, a firma del Giudice Istruttore del Tribunale territorialmente competente, mediante i quali la società di distribuzione chiede l’autorizzazione all’accesso all’immobile, di proprietà dell’utente, al fine di provvedere alla disalimentazione fisica del PDR ivi collocato.
“Purtroppo – spiega il Presidente del Movimento Consumatori Puglia, dr. Bruno Maizzi – sono molti i consumatori che prendono sotto gamba tale provvedimento e preferiscono non costituirsi in udienza. Così senza contraddittorio e in tempi relativamente brevi la società riesce ad ottenere l’autorizzazione di accedere nelle abitazioni dei clienti e di cessare la fornitura del servizio. Ciò comporta per il cliente notevoli disservizi, oltre che spese aggiuntive per il riallaccio del servizio”.
Dal Movimento Consumatori Puglia puntano il dito contro il ricorso a tali pratiche intimidatorie nei confronti dell’utenza e invitano i consumatori a non lasciarsi intimorire.
“Con l’autorizzazione del Giudice – continua l’avvocato Rosa Carbonella, che si è occupata del caso – le società per rimuovere il dispositivo di allaccio alla rete possono addirittura ricorrere all’ausilio degli ufficiali giudiziari e della forza pubblica. Abbiamo appurato che negli ultimi tempi sono diverse le società di servizi che stanno promuovendo tali ricorsi per risolvere in tempi brevi situazioni cosiddette di default in cui il cliente finale, per morosità o per altre motivazioni, resta privo del proprio venditore ma continua comunque ad avere accesso al servizio di distribuzione. Metodi che come dimostrato dal ricorso rigettato non sempre hanno ragione di essere posti in essere”.
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