Svolta nelle indagini sui recenti assalti in banca a Foggia. Agenti della squadra mobile e del Reparto Prevenzione Crimine di San Severo, all’esito di serrate e approfondite indagini dirette e coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip presso il tribunale dauno a carico di due foggiani, Gaetano Gramazio del ’73 e Luigi Mondelli del ’90 (entrambi già noti per reati contro il patrimonio) gravemente indiziati dei delitti di furto pluriaggravato in concorso e fabbricazione e detenzione di materiale esplodente. Secondo chi indaga avrebbero partecipato sia alla fase preparatoria e sia all’esecuzione degli assalti.

In particolare, a carico dei due attinti dal provvedimento cautelare richiesto dalla Procura della Repubblica di Foggia, unitamente ad altri soggetti in corso di identificazione, sono stati raccolti solidi elementi probatori in ordine alla loro partecipazione a due furti avvenuti in data 3 aprile e 17 maggio scorsi, rispettivamente presso le filiali foggiane della “Banca Popolare di Milano” e della “Banca Popolare di Novara”.

Alle prime luci del 3 aprile, più persone travisate giunte in loco con due auto provento di furto, avevano piazzato presso lo sportello ATM della Banca Popolare di Milano un ordigno, mediante la tecnica della “marmotta”, sottraendo a seguito dell’esplosione circa 6.000 euro, dandosi successivamente alla fuga, non prima di aver cosparso la strada prospicente la banca con numerosi chiodi a quattro punte. Con la medesima tecnica, in data 17 maggio, successivamente al furto di autovettura proprio da parte dei destinatari dell’odierna misura cautelare, mediante l’utilizzo di quest’ultimo veicolo, avevano infranto la vetrata della Banca Popolare di Novara creando una rampa attraverso l’utilizzo di sacchi di sabbione, per il superamento del dislivello costituito dai gradini. A seguito della breccia creata, come avvenuto per il primo “colpo”, era stato inserito all’interno del bancomat il congegno, ancora la “marmotta”, e fatto esplodere l’ATM, in tal maniera sottraendo 10.000 euro circa.

Le risultanze investigative acquisite da procura e squadra mobile, attraverso la sintesi di metodi tradizionali coniugati con attività di tipo tecnico, ha permesso in pochissimo tempo l’emissione dal parte del gip di ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dei due soggetti, dando una celere ed efficace risposta ai reati contro il patrimonio posti in essere.