Trasmettevano in bar, ristoranti, centri scommesse e circoli privati le partite in televisione con decoder abusivi e smart tv “pirata”: è quanto scoperto dai Finanzieri del Comando Provinciale di Foggia, che hanno eseguito numerosi controlli in Capitanata, al termine dei quali hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria 13 esercenti per la violazione della normativa sul diritto di autore.

In particolare, a seguito di un’approfondita attività di analisi, i militari hanno individuato nei comuni di Foggia, San Severo, Manfredonia, Cerignola, Lucera, San Giovanni Rotondo, Orta Nova, Carapelle e Stornara alcuni “target” che avrebbero potuto trasmettere illegalmente al pubblico eventi sportivi ed altri contenuti “ad accesso condizionato”, pur non essendo titolari di abbonamento ad uso commerciale rilasciato da una delle principali pay tv.

I successivi controlli hanno permesso di accertare che 13 dei soggetti precedentemente individuati, stavano effettivamente procedendo alla diffusione illegale al pubblico dello stesso. In particolare, le Fiamme Gialle hanno riscontrato sia la contraffazione del marker, vale a dire un segno distintivo inserito nelle immagini trasmesse dalla pay tv per rendere immediatamente riconoscibili gli abbonamenti per uso commerciale, che la presenza di decoder pirata, di applicazioni illegali funzionanti su smart tv, utilizzate per “catturare” fraudolentemente il segnale proveniente da un decoder autorizzato, in modo da consentire agli utenti finali, previo pagamento di cifre irrisorie, la fruizione illegale dell’intero palinsesto trasmesso dalle pay tv.

In altri casi, è stato invece accertato l’utilizzo di abbonamenti di tipo “residenziale”, riservati ad un ambito domestico, all’interno di esercizi commerciali. All’esito dell’operazione, 13 soggetti sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Foggia, che ha coordinato l’intera attività, per la violazione della normativa sul diritto di autore e sono stati sequestrati 5 smart tv, 2 smart card e 8 decoder “pirata”. I responsabili rischiano la reclusione da sei mesi a tre anni e multe da 2.500 a oltre 15 mila euro.