A seguito di una attenta analisi del caso da parte della Procura della Repubblica di Foggia che ha coordinato le attività di Indagine sin dai primi giorni di gennaio, si è proceduto al sequestro dell’intera area nelle disponibilità del cosiddetto “accumulatore” di Troia.
Il soggetto, segnalato dalla locale Stazione Carabinieri Forestale già dai primi giorni di gennaio, ancor prima che il sentimento di preoccupazione tra la popolazione locale per il perpetrarsi dell’attività di “accumulazione di rifiuti di ogni genere” fosse oggetto di un servizio giornalistico televisivo, è stato dopo una accurata attività di verifica ed indagine, condotta celermente, se pur con i limiti imposti dall’emergenza sanitaria covid-19, dalla Procura di Foggia, di un provvedimento di sequestro preventivo che ha messo fine alla perpetrata condotta illecita.
Il sequestro dell’intera area richiesto dal Sostituto Procuratore della Repubblica, Dott. Gambardella, titolare delle Indagini ed emesso dal G.I.P., ha permesso di bloccare l’accumulazione di rifiuti di vario genere in un terreno di circa mq. 730 alle porte di Troia in Via Verdi, dove, erano stati abbandonati cassette di legno, plastica e cartone, indumenti e pneumatici usati (circa 200) nonché 8 carcasse di autoveicoli, un motocarro, materiale ferroso di vario genere, legno, rifiuti edili ed ingombranti vari, rifiuti urbani, elettrodomestici, bottiglie vuote, lattine in alluminio etc. il tutto in modo da trasformare l’intera area in una sorta di discarica.
Il soggetto deferito per i reati di cui all’art. 256 del D.lvo 152/06, oltre al provvedimento di sequestro è stato destinatario delle relative sanzioni previste per legge e delle misure di ripristino dello stato dei luoghi.