Un ulteriore colpo è stato inferto alla Società Foggiana che gestisce il racket delle estorsioni nel territorio dauno. Colpite le “batterie” Trisciuoglio-Tolonese-Prencipe e Moretti Pellegrino-Lanza, in carcere sono finiti il genero dì Federico Trisciuoglio e Nicola Valletta.

Nel giorno di Santo Stefano gli agenti della Squadra Mobile di Foggia hanno eseguito la misura cautelare in carcere nei confronti di quattro elementi di spicco della criminalità organizzata, due dei quali erano già stati arrestati lo scorso novembre nell’operazione “Decima Azione Bis” per estorsione consumata ai danni di imprenditori e commercianti foggiani.

L’ultima indagine ha permesso di documentare tutte le attività della società foggiana con la gestione del racket delle estorsioni, la registrazione dei pagamenti delle vittime e la costituzione di una cassa comune per il sostenimento delle spese legali, il mantenimento dei sodali detenuti e dei loro familiari e il pagamento degli stipendi dei consociati.

È emerso inoltre che i membri della Società Foggiana controllavano anche attività illecite commesse da altri soggetti, da cui riscuotevano quote destinate al sostentamento del capo e di altri associati. È stata contestata, infatti, anche un’estorsione ai danni di un trafficante all’ingrosso di droga, costretto a versare alla organizzazione mafiosa una vera e propria ‘tassa di sovranità’ – pari a 3.000 euro al mese perché gli fosse permesso di svolgere la sua illecita attività. Fondamentale per l’esito positivo dell’operazione è stata la collaborazione di alcuni imprenditori foggiani vittime delle condotte estorsive.